I VEICOLI PER L’ECONOMIA CIRCOLARE

veicoli per economia circolare

Orientarsi nel mondo dei veicoli commerciali e industriali, specie se impiegati per la raccolta dei materiali da riciclare, è indubbiamente un esercizio complesso.

Occorre conoscere le differenze tecniche tra un veicolo e l’altro, le patenti e le certificazioni necessarie e, infine, formulare le giuste considerazioni in termini di convenienza nel lungo periodo.

È un argomento complesso e in questo articolo proveremo a chiarire alcuni elementi, a produrre una sorta di piccolo vademecum.

Iniziamo a distinguere i veicoli da un punto di vista tecnico.

 

Quali sono le principali tipologie di veicoli impiegate per il trasporto dei materiali di scarto?

In prima battuta possiamo distinguere tra autotreni, rimorchi, semirimorchi e autoarticolati.

L’autocarro (o camion) è un veicolo singolo fornito di motricità propria, che per il carico può prevedere il montaggio della gru, mentre per lo scarico può montare diversi sistemi (ribaltabile, scarrabile, sponda idraulica).

I rimorchi sono veicoli destinati ad essere trainati da autoveicoli e possono essere allestiti con cassa fissa, scarrabile, ribaltabile o piano mobile.

I semirimorchi sono veicoli costruiti per agganciarsi ad un’unità motrice, mediante apposita ralla. Possono essere ribaltabili (con sistema di scarico verticale), a piano mobile (con sistema di scarico orizzontale), oppure con allestimento fisso (cassa, centina, pianale, cisterna…).

Si tratta di una soluzione che può arrivare fino a 13,60 m, offrendo quindi un ampio volume di merce trasportata, inoltre consente di utilizzare in maniera indipendente la motrice, agganciando un diverso semirimorchio, senza la necessità di attendere per il carico o lo scarico delle merci trasportate.

Un trattore stradale agganciato a un semirimorchio viene denominato autoarticolato (o camion bilico).

Spesso sentiamo anche parlare, in modo un po’ improprio, di TIR, il cui acronimo in realtà significa Transports Internationaux Routiers (Trasporti Internazionali Stradali).

 

Ci sono dei requisiti per poter guidare questi veicoli?

Rimandiamo alle specifiche normative dei singoli paesi per quanto riguarda i permessi di guida.

In Italia per la guida di autoveicoli per il trasporto di cose, con massa complessiva superiore a 3,5 t e trainanti eventualmente un rimorchio leggero è necessaria la patente C.

 

Come orientarsi nella scelta?

La scelta del veicolo ideale dipende da molti fattori.

La prima domanda che rivolgiamo abitualmente ai nostri clienti riguarda il tipo di materiale che viene caricato.

Poiché i materiali sono i più diversi (metalli, legno, vetro, plastica, carta, scarti misti, pneumatici fuori uso e veicoli in demolizione) è fondamentale identificare la tipologia che sarà prevalentemente oggetto del trasporto, per scegliere opportunamente materiali, robustezza, resistenza all’usura, volume e dimensioni caratterizzanti il veicolo.

Per esempio, quando si tratta di scegliere un camion o un semirimorchio per rottame, ferroso o non-ferroso, si raccomanda sempre l’utilizzo di acciaio antiusura invece dell’alluminio, per ragioni di affidabilità e durata.

Occorre inoltre mettere a fuoco le dimensioni necessarie, per definire le misure della cassa e l’estensione della gru, e l’eventuale previsione di tratti su vie marittime, fluviali o su ferrovia (trasporto combinato e trasporto intermodale).

Infine, è fondamentale analizzare ove possibile i luoghi di ritiro, che potrebbero per esempio richiedere un camion o autoarticolato più corto, e di consegna (talvolta allo scarico con ribaltabile viene preferito il piano mobile o la cassa scarrabile).

L’identificazione iniziale di tutte queste caratteristiche permette di effettuare una scelta pienamente consapevole, in grado di portare redditività nel lungo periodo.

 

Quali di questi veicoli può fornire Gervasi Ecologica?

Le soluzioni che propone Gervasi Ecologica spaziano dagli autocarri con allestimenti ribaltabili o scarrabili, i rimorchi e i semirimorchi ribaltabili o piano mobile.

Ove richiesto viene prevista anche la gru che può essere eventualmente montata già sul veicolo.

Allo scopo di offrire a ciascun cliente la massima flessibilità, Gervasi Ecologica collabora con tutti i principali costruttori di componenti (SAF, JOST, ROR, Haldex, WABCO… ), camion (Scania, Iveco, DAF, Volvo,…) e gru (Marchesi, Epsilon, Jonsered, Kesla…).

Per quanto riguarda l’acciaio, l’azienda collabora da anni con il produttore svedese di acciai speciali SSAB.

 

È facile registrare un veicolo Gervasi Ecologica?

Tutta la produzione è coperta da omologazione Europea (European Type Approval), in modo tale che i veicoli possano essere agevolmente immatricolati con il COC, Certificate of Conformity.

 

Quali certificazioni sono necessarie per la gestione dei rifiuti?

Ogni paese prevede specifici requisiti per le aziende che operano nella filiera del recupero dei materiali di scarto.

In Italia, le imprese che intendono esercitare attività di raccolta, trasporto, commercio ed intermediazione dei rifiuti devono essere iscritte in un apposito Albo.

Rimandiamo al sito https://www.albonazionalegestoriambientali.it per maggiori info.

 

Altri articoli utili sul nostro blog?

Semirimorchi – Guida alla scelta

Metalli, legno, vetro… TUTTO può essere recuperato

Riciclare auto e veicoli fuori uso con COBRA KR

 

 

 

#MovingEcology – #noncifermiamomai